lunedì 18 febbraio 2013

Visita a Telenova


Il giorno mercoledì 16 gennaio la classe seconda della scuola parrocchiale Sant'Ambrogio si è recata a Milano per visitare la sede di una nota rete televisiva, Telenova.
Telenova nasce nel 1976 con copertura regionale, sotto il nome di NOVECOTV, grazie a Don Giuseppe Zilli. 
Telenova viene ricordata soprattutto per trasmissioni come Casa Mosca e Nova Stadio. 
Gli studenti, una volta entrati nella sede della rete televisiva, hanno visto il computer che controlla tutto il canale ed è stato possibile visitare lo studio con il "green screen" ovvero una stanza le cui pareti sono ricoperte da una membrana verde che a computer viene sostituita con il colore, l'immagine, il video di cui si ha bisogno. C'è stata l'occasione di usarlo per capire come funziona e scoprire come i vari colori sarebbero apparsi sullo schermo. 
E' stato il direttore, infine, a condurre la scolaresca nella sala comandi dove ha illustrato il procedimento per mettere titoli in sovraimpressione ad un programma.
La rete televisiva ha dato in omaggio alla classe giornali come Il Giornalino e delle penne con il logo della TV.
Il direttore è stato molto gentile e ha risposto alle domande degli studenti più curiosi, risolvendo così dubbi e incertezze.
La sede s'è rivelata molto moderna, anche se molte le persone se l'aspettavano più spaziosa.

Davide N.







Non occorre vedere per guardare lontano

Il 29 gennaio 2013 la classe 2° della scuola Sant'Ambrogio si è recata a Milano per un'uscita didattica. Insieme alle professoresse Arianna Beretta, insegnante di lettere, Agostina Amatucci, insegnante di matematica e Francesca Croci, insegnante di arte, tecnologia e informatica, i ragazzi  hanno visitato l’Istituto dei ciechi in via Vivaio n. 7. Il percorso, assolutamente al buio, ha emozionato tutti per la sua originalità.
I ragazzi hanno utilizzato il treno e la metropolitana per arrivare al Dialogo nel Buio. Appena arrivati hanno aspettato pochi minuti in una sala d’attesa dove hanno stabilito i gruppi con cui vivere un’emozionante esperienza. Poi sono stati accompagnanti da una signora non vedente in una sala in penombra e si sono preparati alla visita. A poco a poco ogni gruppo entrava nel percorso al buio, per esattezza ogni 15 minuti.
Ogni gruppo ha potuto provare le emozioni che prova quotidianamente un non vedente attraverso l’esplorazione totalmente al buio di cinque ambienti che siamo soliti  vivere: giardino, mare, casa, strada e per finire il bar, un’importante esperienza che ha fatto provare l’emozione di gustare una bibita o un caffè seduti ad un tavolo. Quest’ultimo ambiente ha permesso a tutti i partecipanti di porgere domande e curiosità alla guida.
Alla fine del percorso, prima di uscire, sono passati da una camera in penombra dove hanno potuto lasciare delle dediche, considerazioni e suggerimenti su un libro e hanno potuto vedere per la prima volta la guida, che ha dovuto andare via subito, per accompagnare nuovi visitatori.
Mi è piaciuta tantissimo questa nuova esperienza e, anche se c’ero già stata, questo percorso mi ha emozionato ancora una volta.

Cecilia M.

Visita a "Dialogo al buio"


Quest’anno la nostra scuola ha deciso di organizzare un’uscita didattica all’Istituto dei Ciechi per sperimentare le emozioni che prova un cieco. La mattina ci siamo ritrovati nel cortile della scuola e ci siamo diretti in stazione.
Abbiamo preso il treno e siamo andati poi in metropolitana. Arrivati all’Istituto, ci siamo sistemati in una saletta e abbiamo aspettato la guida che poi ci ha condotti in un’altra sala e si è presentata.
Il suo nome era Graziana ed era cieca. Nell’attesa di iniziare il percorso, Graziana ci ha spiegato come un cieco vive la propria vita e come ci si può orientare anche senza l’utilizzo della vista.
Arrivato il nostro turno ci siamo divisi in gruppi. Graziana ci ha spiegato che c’erano cinque stanze diverse che rappresentavano cinque luoghi dove le persone trascorrono la loro vita e che queste stanze erano completamente buie e noi dovevamo orientarci al buio. 
La prima stanza era un giardino. All’inizio era molto faticoso orientarsi senza vedere. All’interno di questa stanza c’erano degli alberi, un toro, una mucca e un ponticello traballante che abbiamo dovuto attraversare senza cadere. 
Nella seconda stanza abbiamo notato un tavolo dove abbiamo cercato di passarci una palla l’un l’altro e cercaro di capire con il tatto cosa era rappresentato sui quadri appesi alle pareti.
Nella terza stanza c'era una banchina: abbiamo toccato l’acqua e siamo saliti su una nave dove siamo restati per qualche minuto. 
Nella quarta stanza ci siamo immersi nella città: infatti abbiamo toccato delle noci e delle nocciole; oltre agli ortaggi del fruttivendolo, c'era anche una moto e una macchina. In questa stanza ci siamo divertiti molto. 
Nella quinta e ultima stanza ci siamo ritrovati in un bar dove abbiamo consumato delle bevande come succhi e coca-cola e tutti insieme abbiamo espresso le nostre opinioni sull'esperienza appena vissuta.
Usciti abbiamo lasciato la nostra firma su un libro, abbiamo ripreso gli zaini e ci siamo diretti verso i nostri compagni.
E’ stata un’esperienza magnifica.

Alessio B.

Visita al Corriere della Sera


La fantastica "gita" della nostra classe alla redazione del Corsera

Mercoledì 16 gennaio, la classe 2a della scuola Sant'Ambrogio si è recata alla sede del Corriere della Sera per una uscita didattica.
Appena entrati i ragazzi si sono messi in posa per una foto che successivamente è stata pubblicata sulla prima pagina del quotidiano.
Il primo luogo che hanno visitato è stata la sala in cui ogni giorno si tiene la riunione della redazione che si tiene alle ore 11 e serve per far capire al direttore e a tutti i redattori quello che dovrà essere pubblicato sul quotidiano il giorno successivo.
In seguito è stato mostrato un filmato in cui era mostrata la vita di un giornalista . Sicuramente non è una vita molto rilassante: al mattino il lavoro non inizia presto ma alle 10. Durante la mattina i giornalisti devono scrivere gli articoli, visti e rivisti  dal direttore del Corsera.
Il momento più stressante per un giornalista è sicuramente il pomeriggio perché se accade un fatto molto importante bisogna inserirlo velocemente in una pagina del giornale. La sera si finisce molto tardi verso le undici/mezzanotte.
Alla fine della visita lo staff del Corriere ha donato a tutti gli alunni dei piccoli ricordi, compresi dei buoni per prendere il quotidiano per una settimana e delle penne colorate.

Gabriele C.




Visita ai mass media: ecco i nostri commenti!


Mercoledì 16 gennaio la nostra classe ha visitato le redazioni del Corriere della Sera, di Telenova e Radio Marconi.
Oggi abbiamo intervistato Francesco, Gabriele, Mirko e Stefano per avere la loro opinione sulla giornata passata insieme.
Ecco le domande che abbiamo posto a tutti.
1. Qual è stato il momento più bello di questa gita?
2. Cosa ti è piaciuto del Corriere della Sera?
3. Cosa ti è piaciuto di Telenova?
4. Cosa ti è piaciuto di Radio Marconi?

Francesco
1. Mi è piaciuto quando siamo andati nella stanza di Radio Marconi perché c'erano consolle, mixer e microfoni per poter registrare e parlare con tante persone in diretta.
2. E' stato molto interessante il filmato.
3. Mi è piaciuto quando siamo andati nella stanza verde che è quella delle riprese.
4. Mi è piaciuto quando siamo andati nella stanza di registrazione.

Sala Albertini, Corriere della Sera

Gabriele
1. Mi è piaciuto molto quando abbiamo corso per prendere il treno.
2. Mi è piaciuto molto vedere com'è la vita quotidiana di un giornalista.
3. Mi è piaciuta la sala tutta verde perché mi affascinano le telecamere.
4. Mi è piaciuto molto la registrazione perché mi ha fatto ridere.

Radio Marconi

Mirko
1. Mi è piaciuto molto quando abbiamo visto il filmino perché è stato interessante.
2. Mi è piaciuto il film che è stato, oltre che bello, anche istruttivo.
3. Mi è piaciuto quando abbiamo visitato la stanza verde.
4. Mi è piaciuto quando abbiamo capito come si registra una trasmissione.

Telenova

Stefano
1. Mi è piaciuto quando siamo andati in sala riunioni.
2. Mi è piaciuto molto il filmato.
3. Mi è piaciuto quando abbiamo "registrato" nella sala.
4. Mi è piaciuto quando il ragazzo ha "cambiato" la voce a chi leggeva.

Matteo T.

Breve storia della fotografia


Fotografia deriva dal greco e letteralmente significa “scrivere con la luce”. Infatti la fotografia è un processo per la registrazione permanente di un’immagine proiettata attraverso un sistema ottico su un elemento fotosensibile.
La fotografia nasce dagli studi effettuati nel campo dell’ottica, con lo sviluppo della camera oscura, della chimica e con lo studio delle sostanze fotosensibili.
L’invenzione della fotografia viene attribuita al francese Joseph Nicephore Niépce che nel 1816 ottenne la sua prima immagine fotografica.
Da allora vengono perfezionati sia i processi che i materiali fotografici e intorno al 1880 abbiamo i primi apparecchi fotografici portatili.
Agli inizi la fotografia era solo in bianco e nero poi, attraverso vari studi ed esperimenti, si arrivò alle prime foto a colori intorno al 1935; anche gli apparecchi fotografici diventarono sempre più sofisticati e meno ingombranti.
Grazie al progresso tecnologico oggi è possibile scattare una foto anche da un piccolo telefono, sebbene a volte la definizione non sia ottima.

Maya C.

Thailandia: un Paese meraviglioso

La Thailandia è un Paese che si trova nell’Asia meridionale e confina con il Laos, la Cambogia e la Malesia. La parola Thai significa “libero” e la lingua ufficiale è il Thailandese. Molto tempo fa la Thailandia veniva chiamata Siam. La religione della Thailandia è il Buddismo che venne trasmesso dal popolo Mon;  in alcune parti della Thailandia vi sono piccole comunità di religione induista. La Thailandia nel 1932 divenne una monarchia costituzionale, qui infatti c'è il re che è una persona saggia e aiuta molto i poveri.
Il clima vede un periodo fresco e asciutto, da novembre a febbraio, quando soffia il monsone nord-occidentale; un periodo molto caldo, da marzo a metà maggio; la stagione delle piogge, da maggio a novembre, determinata dal monsone sud-occidentale. Quasi il 70% della popolazione si dedica all'agricoltura.
Il riso, che è l’alimento base, è coltivato nelle pianure del Chao Phraya e del Mekong. Mais e manioca sono altri due prodotti coltivati nel Paese, insieme a banane, caffè, tabacco, ananas, canna da zucchero e iuta, che costituiscono le colture da piantagione principali. La ricca vegetazione della Thailandia fornisce vari tipi di legname pregiato, come il teak, il sandalo, il sapan e l’ebano.
Nel settore minerario, la risorsa principale è lo stagno. Piombo, zinco, antimonio, sale, manganese, lignite, petrolio e gas naturale rappresentano altre produzioni di rilievo. Le industrie principali sono rappresentate dal tessile, agro-alimentare, produzione di cemento e metallurgia dello stagno. La Thailandia esporta prodotti elettronici, caucciù e autoveicoli. Vestiario e calzature, diamanti e preziosi, derivati del petrolio, in aggiunta a riso, crostacei e molluschi sono gli altri prodotti più esportati dalla Thailandia. Anche il turismo è molto importante per l'economia di questo Paese.

Andrea A.

Milan - Udinese

Domenica sera con inizio ore 20.45 si è giocata la partita Milan-Udinese, 4° di ritorno di serie A. Il match era molto atteso per il debutto in rossonero del neo-acquisto Mario Balotelli. Passano appena 36” dal fischio di inizio e subito Mario sfiora il gol. Altra grossa occasione per il  Milan al 10’ con Niang prima e Balotelli poi. Al 12’ l’arbitro estrae il primo cartellino giallo della serata che viene mostrato a Pinzi dell’Udinese per fallo su Nocerino. Al 15’ altro giallo, questa volta per il milanista Montolivo. Siamo al 20’ e il Milan sfiora ancora il gol con El Shaarawy, passano solo 4’ e Super Mario porta in vantaggio il Milan su passaggio del “faraone”. Per vedere il primo  attacco dell’Udinese dobbiamo aspettare il 36’ con Di Natale che non riesce però a concludere l’azione. Ancora un giallo per un giocatore bianconero, Domizi, per fallo su Balotelli. Finisce il primo tempo col risultato di 1-0 a favore del Milan.
Inizia il secondo tempo e subito si vede un Udinese più aggressivo. Ci prova ancora Di Natale al 51’ ma senza successo; è al 54’ che arriva il pareggio con Muriel lanciato da Pinzi. Gol realizzato anche grazie alla difesa del Milan che si è sbilanciata lasciando libera la porta. I rossoneri tentano di riportarsi in vantaggio, ma è bravo il portiere Padelli su tiro di Abate al 60’. L’Udinese incoraggiato dal pareggio comincia ad avanzare e il Milan è costretto a chiudersi in difesa. Arrivano al 67’ i primi cambi di entrambe le squadre per i bianconeri fuori Muriel dentro Pereira, mentre per i rossoneri esce Nocerino ed entra Bojan. Nei minuti successivi Balotelli spreca un paio di occasioni mentre Bojan fatica ad entrare in partita. Al 75’ bel gesto di fair play da parte di El Shaarawy che, visto a terra il giocatore bianconero Pinzi, butta fuori la palla. Al 77’ grande tiro di Niang che finisce sulla traversa, cade Balotelli in area ma non è rigore. Al 79’ altro doppio cambio nell’Udinese entra Merkel al posto di Pinzi e nel Milan Niang lascia il posto a Robinho. Il Milan rischia grosso al 82’ su tiro di Merkel che El Shaarawy riesce a deviare. Al 85’ fallo di mano di Pasta punizione per i rossoneri che non sfruttano l’occasione.
Vengono dati 3’ minuti di recupero. Arrembaggio del Milan che tenta il tutto per tutto e al 91’ arriva il calcio di rigore per i rossoneri per un atterramento in area di El Shaarawy da parte di Heurtaux. Rigore molto dubbio. Dagli undici metri calcia Balotelli che segna dando così al Milan la vittoria che gli permette di agganciare in classifica l’Inter e di portarsi a meno 3 punti dalla zona Champion.
A fine gara molte proteste da parte di giocatori e dirigenti dell’Udinese per il rigore, che effettivamente non c’era, come ammesso poi anche dai milanisti.  

Niccolò P.

Specialità tipiche a tavola


Inauguriamo una nuova rubrica che si occuperà delle specialità e dei piatti tipici italiani.

Partiamo con due piatti tipici della nostra regione, la Lombardia: ossobuco e cotoletta alla milanese.

Ossobuco: L'ossobuco è un taglio di carne di bovino da cui deriva un tipico piatto milanese. Ci sono vari modi di prepararlo. Può essere servito come seconda portata, ma può anche accompagnare il risotto allo zafferano. La parte da cucinare proviene dalla tibia della vitella, da cui si ricavano fette di carne contenenti l'osso, con un buco che contiene il midollo. Parte integrante della ricetta dell'osso buco alla milanese è la gremolada, una specie di sughetto finissimo a base di aglio, scorza di limone e prezzemolo.

Cotoletta alla milanese: La cotoletta consiste, tradizionalmente, in una fetta di lombata di vitello con l'osso, impanata e fritta nel burro, che alla fine viene versato sulla cotoletta stessa. Il burro, per una versione più leggera, può essere sostituito dal limone spremuto. Oggi esistono due versioni: una più "alta" dove la carne resta morbida, e una più "sottile" che richiede la battitura della carne prima dell'impanatura. Quest'ultima viene anche detta "orecchia d'elefante", per la caratteristica forma che assume. Una recente versione della cotoletta, preparata soprattutto nella stagione estiva, prevede di servirla fredda coperta da pomodori, tagliati in pezzi sottili, e rucola.
La cotoletta è al centro di una disputa fra la cucina italiana, che appunto la considera milanese, e la cucina austriaca, secondo cui sarebbe solo una versione della Wiener Schnitzel viennese. Forse versioni di Schnitzel precedenti a quella milanese esistevano già in Austria, ma infarinate e non impanate: lo suggerirebbero delle note a margine di un rapporto - più leggendario che reale - del maresciallo Josef Radetzky che riportavano di una cotoletta cucinata a Milano che prima era passata nell'uovo e poi fritta nel burro, e che a differenza della viennese era impanata.

Christian G.

Giochi studenteschi: tennis tavolo


Francesco e Alessio
Venerdì 1° febbraio si sono svolti i Giochi Studenteschi di tennis tavolo organizzati dal Comune di Seregno.
Numerose le presenze delle più importanti scuole del territorio.
Grandi risultati sono stati raggiunti dagli alunni della nostra scuola che hanno vinto numerose medaglie. Come ad esempio Alessio Beni che è arrivato primo, Francesco Di Biase secondo, Rebecca Arosio prima, Ilaria Martin seconda e Sara De Vito terza.
Spiccano i risultati della sezione femminile della scuola elementare e le 5 medaglie vinte dai ragazzi della scuola secondaria.
C’era tanta gente e alla chiamata di un proprio compagno si faceva il tifo.

La professoressa Patrizia Chinaglia era molto contenta degli ottimi risultati dei suoi alunni.
La partecipazione e tanto divertimento sono stati i veri vincitori di questa edizione dei Giochi Studenteschi.

Francesco D.B.

Orrore: la pagella!


È stata una giornata lunga e faticosa: la scuola. I compiti, il nuoto, gli amici e i genitori. Non vedete l’ora di andare a letto, appena appoggiate la testa sul cuscino, le palpebre si fanno sempre più pesanti. All’improvviso vi ritrovate in un’aula vuota. Ad un certo punto notate sulla cattedra la presenza di due fogli apparentemente innocui, vi avvicinate e… ORRORE!!! Ci sono segnati dei voti! Non c’è alcun dubbio; è temuta da tutti gli studenti, è l’arma letale degli insegnanti: la pagella!
Una prof irrompe nella stanza: “È arrivato il momento delle consegne. Gino, 4 in condotta!” 
Urlate dalla disperazione. Ad un tratto quei piccoli fogli diventano giganteschi palazzi di carta su cui si affacciano scure ombre a forma di numeri sconcertanti. Vi si appanna la vista, vi gira la testa, però una vocina vi chiama in mezzo a tutto quel frastuono:
- “Chi sei tu?” domandate
- “Ma come chi sono?! Sono il tuo migliore amico, l’unico 6 in mezzo a questi brutti voti che ti fanno tanto soffrire!”
I palazzi vi schiacciano sempre di più e… cadete dal letto con un tonfo.
Era solo un sogno! Incrocio lo sguardo di mia madre vestita in ghingheri.
- “Dove vai così ben vestita, mamma?” le chiedete.
- “Ma come, non ricordi? Oggi è il gran giorno in cui ci daranno la tua bellissima pagella.”

ORRORE! Mi sbagliavo, l’incubo non è finito, è appena iniziato...

Francesco B. e Giuseppe M.C.

martedì 12 febbraio 2013

Viaggio ad Atene

Atene è una città magnifica e particolare. È circondata dalle montagne ma con uno sbocco sul mare e la varietà di paesaggi è il suo punto di forza e la sua caratteristica.

Il Partenone
Il Partenone è la sua prima attrattiva turistica ma è stato rovinato dai saccheggi e dalle gru che lo stanno momentaneamente restaurando. Invece è meno famoso ma molto bello il tempio di Athena Nike dedicato alla dea stessa.
Dal retro del Partenone si apre una terrazza da cui si può vedere la città dall’alto. Quello che colpisce qualsiasi turista è che la città è gigantesca ed è composta da una miriade di case tutte bianche. Se poi si vede il tramonto vi assicuro che è uno spettacolo indescrivibile.

Il tempio di Atena Nike
Consiglio di fare un giro più approfondito della città con il bus scoperto a due piani che vi porterà a vedere e vi spiegherà, grazie all’audio guida, tutto ciò che un turista appassionato e intraprendente desidera. La cosa che meglio rappresenta Atene sono i suoi quartieri.
I più tipici sono Monastiraki, la Plaka e Singtagma.
Il primo è un mercato di antiquariato che per gli appassionati di monete è un occasione unica. La Plaka è molto famosa per i suoi ristoranti, con tavoli e sedie che a volte si “arrampicano” anche su gradinate, e per i locali. Sintagma è la piazza principale dove si svolge anche il cambio della guardia con i soldati vestiti con i materiali e i colori del folklore locale. Una curiosità: le guardie hanno un gonnellino con 450 pieghe e devono stirarlo da soli!
Monastiraki

I prodotti locali non mancano e sono molto influenzati dalla cultura orientale. Il cibo è molto speziato con il cumino e i piatti tipici sono la mussaka, una specie di pasticcio di melanzane, il souvlaki, degli spiedini, le salsicce speziate, il giros pita una specie di kebab e per dolce non c’è una vera specialità ma di solito essi sono al miele. La feta é il formaggio locale per eccellenza. Una cena o un pranzo in un bel ristorante costa al massimo 20€.
Anche i saponi vengono prodotti in svariati colori e profumi. Un oggetto non molto conosciuto che tutti i Greci hanno è una specie collana con cui giocare che funge da antistress.
Moussaka

Ma il popolo greco è penso la particolarità vera e propria. Senza le loro battute, la loro simpatia e la loro positività Atene perderebbe quel non so che di magico. Con gli Italiani poi sono specialmente a loro agio e si esprimono più apertamente. Così ho capito che lì ognuno è ospitale, solare e socievole. Chi avrà la fortuna di imbattersi in qualche simpatico e chiacchierone abitante capirà cosa c’è che non va veramente in Grecia perché non c’è solo la crisi e i telegiornali su certe cose tacciono.

Nicolas, un tassista ormai da molti anni nel settore, dice che ormai Atene è diventata così pericolosa che nessuno esce più di casa se non per necessità primaria. Gente che uccide per un pezzo di pane, succede ed è proprio successo veramente! Quindi la crisi non riguarda solo la mancanza di soldi ma anche la sicurezza per i cittadini. È rinata la criminalità organizzata e nessuno la combatte perché anche la polizia sembra essere crollata come l’economia.
Piazza Sintagma
Quest’uomo di quarant’anni può essere considerato un eroe perché ha tre figli, una moglie e un lavoro che sicuramente non gli frutta abbastanza soldi e lo fa girare per il mondo tenendolo lontano dalla sua famiglia perché stando solo Atene non riuscirebbe a portare a casa un centesimo. Ma non si lamenta, anzi si ritiene fortunato e pur sapendo che il futuro non sarà limpido non vuole lasciare la sua Nazione perché gli piace il suo cibo e vuole allevare i suoi figli dove lui è stato cresciuto. Dice che anche il turismo sta calando perché le televisioni rappresentano questo Paese come una nazione devastata dall’odio e dalla guerra. La gente ci crede. Non si vede un americano o un inglese perché la BBC è quella che dà più allarmismi inutili.
Nicolas non è l'unico eroe ma solo uno degli eroi che popolano questo Paese meraviglioso: ve lo posso garantire e giurare. Atene è sicura! Andate in Grecia, dove l’unico rischio è di non voler più tornare a casa!

Federico B.