mercoledì 26 dicembre 2012

venerdì 30 novembre 2012

Il nostro bloGiornale sul TG WEB del Comune di Seregno!

Mercoledì 28 novembre, Walter Todaro, il giornalista del TG WEB del Comune di Seregno, è venuto a scuola per intervistarci a proposito del nostro bloGiornale.

Ecco il servizio (dal minuto 11.17): buona visione!


martedì 27 novembre 2012

A Londra!


Viaggio in una meravigliosa città nel cuore dell’Inghilterra.

Tower of London
Non sembra vero: un’ora e quarantacinque minuti su un aereo per arrivarci. Già all’aeroporto di Heatrow si intuiva Londra: una città moderna, tecnologica, vivace e spregiudicata. Questa città poi di notte, scusate il paradosso, emana una luce del tutto diversa grazie alle luci arancioni dei lampioni che ravvivano e colorano la città.
Per gli amanti dell’arte è un appuntamento imperdibile la National Gallery piena di quadri fiamminghi, italiani, inglesi e francesi e l’Abbazia di Westminster, che è un capolavoro unico del Medioevo e dell’architettura gotica. Gli archeologi devono stare attenti a non svenire davanti ai reperti del mondo antico di inestimabile valore provenienti dalle civiltà egizie, babilonesi, greche, cinesi e chi più ne ha più ne metta. Anche se qualcuno si starà chiedendo se era il caso di saccheggiare mezzo Egitto…
Un monumento importante è anche la Tower of London che contiene i gioielli della regina, come la sua corona di inestimabile valore. Ma Londra non è solo musei, anzi! Ci sono miriadi di altri svaghi. Dai negozi, come il gigantesco Harrods, ai teatri con i tipici musical.
Londra è anche una città moderna dove c’è sempre da divertirsi. Per mangiare, l’unico scoglio a cui aggrapparsi sono i pub dove regnano hamburger e fish and chips.
Per finire cito la frase di un dottore londinese del ‘600: “Chi è stanco di Londra, è stanco della vita perché a Londra c’è tutto quello che si può desiderare dalla vita.”

Federico B.

mercoledì 21 novembre 2012

Costantino 313 d.C., mostra a Milano

A Palazzo Reale di Milano una bella mostra da visitare


Milano. Palazzo Reale. Quale migliore posto per celebrare con una mostra il millesettecentesimo anniversario dell'Editto di Milano, promulgato nel 313 d.C.  "Costantino 313 d.C." però è molto più di una mostra: ci permette di tornare indietro nel tempo, con reperti, sculture e pitture (gentilmente prestate per questa occasione speciale da terzi) dell'epoca di Costantino e di sua madre, sant'Elena.
Oltre a raccontare ciò, ci permette di capire come si viveva durante le separazione dell'Impero Romano in Oriente e Occidente. Il cristianesimo stava spopolando e l'equilibrio dell'Impero era in crisi. Grazie ad alcuni documenti si ebbe libertà di religione e con l'Editto il cristianesimo fu dichiarato religione ufficiale dell'Impero.

La mostra è ospitata in più sale dove possiamo conoscere la storia di Milano, all'epoca chiamata Mediolanum, durante il periodo in cui l'imperatore Costantino portò la capitale dell'Impero Romano d'Occidente da Roma al capoluogo lombardo; possiamo anche ammirare i segni del cristianesimo imperiale, cioè il chrismón il simbolo che veniva raffigurato sui vessili imperiali ed era anche un simbolo religioso; possiamo anche "conoscere" Elena, madre di Costantino, Imperatrice e Santa, che troviamo in molti dipinti e in sculture che la raffigurano con la croce.
Attenti a non avvicinarvi troppo alle teche che contengono le opere esposte: potrebbe scattare l'allarme! (lo scrivo per esperienza personale...).

C'è la possibilità di affittare una guida elettronica che spiega la mostra in maniera molto esauriente con interventi degli organizzatori della mostra. Invece per i bambini è sempre presente una guida elettronica: la particolarità si finge che la guida sia l'imperatrice Elena che racconta la mostra alla nipote.
Quindi, se siete appassionati di storia e volete saperne di più su Milano antica, VISITATE QUESTA MOSTRA!!!!!!!!!!

Informazioni utili: Milano, Palazzo Reale; la mostra sarà aperta fino al 17 marzo 2013.
Orari:  lunedì 14:30-19:30;  martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9:30-19:30; giovedì e sabato 9:30-22:30.
Info: 0254917; www.mostracostantino.it

Francesco B.

sabato 17 novembre 2012

La campestre inaugura i Giochi studenteschi 2012/2013


La mattina di giovedì 9 novembre, tutti gli alunni di tutte le scuole di Seregno si sono ritrovati presso l’area del Ceredo per partecipare alla corsa campestre e inaugurare così i Giochi studenteschi dell’anno scolastico 2012/13. Questo è stato il primo terreno di sfida per i ragazzi che ha dato il via alla stagione delle competizioni sportive.
Più di mille i ragazzi che hanno corso per conquistare il podio, mettendo alla prova la propria forza e resistenza. Il percorso era molto lungo (1200 metri per le femmine e 1800 metri per i maschi), ma ciascuno è riuscito a portare a termine il proprio obiettivo e a disputare una buona gara perché alla fine l’importante non è vincere ma partecipare. 
La corsa campestre è stato un evento molto importante, non solo per la corsa ma perché si sono incontrati alunni di diverse scuole che hanno avuto la possibilità di fare nuove amicizie e sapere quello che succede nelle altre scuole. 
La mattinata, all’insegna del sudore e della fatica, si è conclusa con le premiazioni dei miglior classificati per ogni categoria.
Per quanto riguarda la nostra scuola sono riusciti ad arrivare sul podio gli alunni Matteo Santucci, di prima media, e Rebecca Arosio e Alessio Beni, entrambi della classe seconda.
Alla consegna delle medaglie erano presenti anche il sindaco di Seregno, Giacinto Mariani, e l’assessore dello sport, Nicola Viganò.

Giuseppe M.C.
Giro di perlustrazione

Si aspettano le gare

Si parte!!!


Perché l'importante non è vincere, ma partecipare e stare bene insieme!


La premiazione del terzo posto di Matteo Santucci (prima media)

La premiazione del secondo posto di Alessio Beni (seconda media)
La premiazione di Rebecca Arosio (seconda media)
Il meritato riposo!

Rebecca, vincitrice della campestre 1200 m 2012


Giovedì 8 novembre le scuole di Seregno, tra cui la nostra, si sono riunite per l’annuale corsa campestre dei Giochi studenteschi. La nostra professoressa di scienze motorie, Patrizia Chinaglia, ci ha fatto preparare molto bene, infatti abbiamo avuto degli ottimi risultati.
La nostra compagna Rebecca Arosio si è classificata prima nei 1200 m, bissando così il successo dell’anno scorso. Ecco la nostra intervista alla vincitrice!

D: Come hai fatto la partenza?
R: Sono partita abbastanza veloce e ho aumentato un po’ alla volta; ho seguito i consigli della professoressa di ginnastica, Patrizia Chinaglia, e di mio papà.

D: Quale momento ti è piaciuto di più?
R: Quando ho finito la corsa sapendo che avevo vinto.

D: Quale stato il momento più difficile della gara?
R: La partenza perché bisogna saper partire bene, con calma. Né troppo lenti, perché poi si rischia di non riuscire a recuperare, né troppo veloci, perché si rischia di affaticarsi troppo e di non riuscire a terminare il percorso.

D: Come ti sei sentita fisicamente al termine della gara?
R: Normale, felice e un po’ preoccupata.

D: Ci sveli il tuo trucco per essere così veloce?
R: Penso che sia una dote, ma si può benissimo migliorare con l’allenamento. Quest’ultimo è il trucco fondamentale!

D: Come sono i tuoi allenamenti?
R: Faccio 2000 metri ogni martedì per la preparazione atletica di calcio.

D: Come ti sentivi quando eri sul podio?
R: Quando ero sul podio mi sono sentita felice come la prima volta che ci sono salita (per la campestre dell’anno scorso). Mi piacerebbe risalirci un’ ultima volta l’anno prossimo, vincendo ancora una medaglia d’oro!!!. Mi è piaciuto molto quando tutti i miei compagni mi hanno applaudito e mi hanno fatto i complimenti.

Marika M.






Alessio si piazza secondo alla campestre 2012


Abbiamo intervistato Alessio Beni, il nostro compagno di seconda che è arrivato secondo nella gara della corsa campestre dei Giochi Studenteschi.

Cerchiamo di capire quale è stata la sua tattica di gara.

D: Come hai svolto la partenza e come hai proseguito il resto del percorso?
R: Sono partito abbastanza velocemente perché sentivo che avrei potuto svolgere una gara veloce, infatti poi ho mantenuto un ritmo costante per tutta la competizione.

D: Nell'ultimo tratto hai corso come nel resto del percorso?
R: No, nell'ultimo tratto ho fatto uno scatto molto veloce: ho dato il meglio di me e sono riuscito a svolgere una buona gara e arrivare nella seconda posizione.

D: Quale è stato il momento più intenso?
R: Proprio gli ultimi 100 metri perché è stata una bella soddisfazione riuscire a posizionarmi bene.

D: Come ti sei sentito dopo la gara?
R: Sono arrivato stanco fisicamente, ma ero molto contento della posizione. E' stata un'emozione forte.

D: Sappiamo che pratichi tennis agonistico. Secondo te ha influenzato il risultato della gara?
R: Sì, perché nel mio sport faccio una preparazione fisica che mi aiuta con il fiato e quando gioco a tennis in un certo senso faccio resistenza e credo che questo mi abbia aiutato notevolmente.

Sara D.V.



venerdì 16 novembre 2012

Una mensa ristorante


A Seregno puoi andare a scuola e permetterti di andare al ristorante ogni giorno !!!


Nel quartiere Sant’Ambrogio si trova la nostra Scuola che ospita la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di I grado. Il nostro istituto ha molti servizi tra cui il servizio mensa: alle ore 7.30 il nostro chef Lina comincia a preparare il pranzo alla scuola dell’infanzia. Durante la mattina si cucina il cibo che poi il Signor Alvaro porterà alla scuola primaria.
La sala mensa è molto grande e può ospitare più di 120 persone tra cui anche le insegnanti; è anche dotata di una lavapiatti e, per quando qualcuno si fa male, un frigorifero pieno di ghiaccio. Se vuoi fermarti a mensa o prendi un blocchetto di buoni oppure, se ti vuoi fermare occasionalmente, devi consegnare in segreteria un ticket.
Al primo turno, alle  12.30 circa iniziano le elementari: si scende nell’aula mensa (al piano seminterrato) dove le signore Angela ed Antonella accolgono i ragazzi e servono il cibo.
Le classi delle medie di solito vanno a casa alle 13.35 quando finiscono le lezioni, ma chi si ferma al doposcuola può gustare le specialità della casa ben calde.
I piatti più amati dagli alunni sono le crocchette di pesce, le patatine fritte con i wurstel, la pizza, le lasagne al forno e gli gnocchi. Una minoranza degli studenti apprezza anche lo spezzatino.
Tutti questi piatti sono amati perché sono gustosi, saporiti, sfiziosi, squisiti e soprattutto in abbondanza!!! Si possono chiedere anche tre bis!!!
Poiché cucinati all’interno della nostra struttura (e non portati da cucine esterne) ci vengono serviti sempre ben caldi, appena sfornati e così mantengono intatto il loro sapore.
Quindi se avete fame …… ci vediamo in mensa!!!

Andrea P.

Maroon 5


I Maroon 5, gruppo musicale americano formato da cinque componenti, hanno dichiarato di essere stati influenzati da Michael Jackson, The Police, Talking Heads, Shabba Ranks e Prince. Il cantante, Adam Levine, ha inoltre citato Stevie Wonder come uno dei suoi "idoli musicali".
Il tema fondamentale trattato nelle loro canzoni è l'amore tra il cantante e una donna.
I Maroon 5 hanno spesso cambiato il loro tipo di musica da un album all'altro. L'album Songs About Jane contiene molte canzoni su una ex fidanzata di Adam Levine, appunto Jane.
In It Won't Be Soon Before Long parlano di temi meno personali e vengono utilizzati più spesso i sintetizzatori, cioè strumenti musicali che modificano il suono, creando quasi un stile retrò.
In Hands All Over ritroviamo il tema dell'amore. L'album viene poi ripubblicato con l'aggiunta di una nuova canzone, Moves Like Jagger, una canzone elettropop che vede la partecipazione di Christina Aguilera.
Overexposed, invece, viene giudicato dal chitarrista James Valentine come il loro album più pop.
Il mio parere personale è molto positivo, soprattutto per quanto riguarda le loro canzoni d’amore.

Gabriele C.

A spasso per Barcellona con Gaudì


Qualche settimana fa ho visitato Barcellona. È una città che si affaccia sul mar Mediterraneo ed è la capitale della Catalogna, regione a statuto speciale della Spagna.
È anche una grande città metropolitana, la seconda della Spagna, che ha ospitato l’Expò e le Olimpiadi estive del 1992.
Barcellona ha un grande porto, tappa obbligata per le crociere nel Mediterraneo e per chi vuole traghettare per le isole Baleari, ma anche grande porto commerciale che ho visto dall'alto del castello di Monjuic.
Questa cittadina è famosa per le sue ramblas, grandi viali pieni di vita, diurna e soprattutto notturna, per la sua gente generosa e vivace, per le tapas, stuzzichini serviti a tutte le ore.
È anche famosa per aver dato i natali e la possibilità di esprimersi ad Antoni Gaudì: grande architetto che caratterizza il liberty spagnolo secondo una particolare visione dell’architettura. Egli dichiarava di costruire rifacendosi alla natura, alle forme che si ritrovano negli alberi, nelle conchiglie, negli alveari, ecc. perché non c’è miglior struttura di quella già consolidata nel creato e Dio non può essere superato. Per questo affermava che le strutture naturali erano morbide, bombate e mai formate da linee rette.
Nasce così un architettura quasi fiabesca, sognatrice, piena di colori che si inseriscono nell'architettura attraverso la tecnica del “trencadìs” e l’uso della ceramica, del legno e del ferro, materiali piegati alle forme sinuose da Gaudì.
I monumenti più importanti e famosi costruiti da Gaudì si incontrano passeggiando lungo Passeig de Gracia, grande viale alberato sviluppatosi alla fine dell'Ottocento, lungo il quale sorse il quartiere residenziale dell'epoca, l'Eixample, costruito fuori dalle vecchie mura del Barrio Gotico e dalla Ciutad Vella.
Così lasciata la rambla Catalunya, che inizia sul mare sotto il monumento a Cristoforo Colombo (che indica la direzione del nuovo continente), ed attraversata plaça Catalunya, si apre il grande viale dei negozi più di moda, e, a poca distanza dal'altra, ecco le testimonianze del lavoro del grande architetto Casa Batllò, La Pedrera e più oltre La Sagrada Familia.

Casa Batllò
Questo è uno degli edifici residenziali più stravaganti d’ Europa.
Commissionata a Gaudì dalla famiglia Batllò nel 1904 perché rimodernasse un precedente edificio esistente, è stata completamente trasformata nella facciata che spicca sulla sinistra del Passeig de Gracia. 
E’ conosciuta come “casa delle ossa”, perché le strutture della facciata principale sono date da colonne sagomate che ricordano la forma di ossa, o anche come “casa del drago”, perché il tetto ha una forma sinuosa ed i colori azzurri, lilla e verdi delle ceramiche che lo rivestono, ricordano il dorso di un drago.
La facciata – sul piano nobile - è interrotta da balconi e grandi finestre a forma di onda che nella parte superiore riportano inserti di vetro lavorato e colorato che movimentano la facciata. Ma linee e movimenti si trovano anche all’interno, con soffitti a forma di spirale o con forme bombate che richiamano conchiglie e bolle naturali.
Tutto è turbinio di linee e di movimenti ma anche colori visto che Gaudì riveste le pareti del piccolo cortile centrale di maioliche blu degradanti: per schermare la luce del sole mediterraneo, inserisce le tonalità più scure nella parte alta, tonalità che schiarisce man mano che scende, sino quasi al bianco. La tecnica favoriva l’ingresso della luce e la ceramica permetteva alla luce di riflettersi e di raggiungere anche la parte più bassa del cortile.
Altri dettagli, in legno e/o in ferro, testimoniano l’attenzione di Gaudì per la luce e per l’aria, visto che ha inserito alla base delle finestre griglie regolabili per evitare di avere stanze non arieggiate e/o non illuminate naturalmente.
Nella soffitta Gaudí adottò una ingegnosa soluzione architettonica basata sull'utilizzo del cosiddetto arco catenario, che consente una distribuzione dei carichi eliminando la necessità di colonne, muri e contrafforti: il risultato si può vedere nei corridoi della lavanderia comune e nella stanza “stenditoio” che, in particolare, richiama una caverna o la cassa toracica di un grande animale come una balena. 
Particolare sicuramente anche l’architettura dei camini, riuniti insieme e rivestiti di ceramiche colorate che danno un effetto fiabesco e onirico.
In questa come nelle altre sue costruzioni, Gaudì si occuperà anche degli arredi, delle porte ed addirittura delle maniglie e dei numeri da apporre sui singoli appartamenti.
Infine, non posso dimenticarmi della grande fortuna che ho avuto: ho assistito ad uno spettacolo di musica e luci davanti a Casa Batllò per i suoi cento anni: è stato bellissimo. Con le luci hanno riprodotto la casa, prima che Gaudì la ristrutturasse, raccontando la storia della sua trasformazione. La musica ha accompagnato lo spettacolo mentre un grande drago dal tetto si muoveva sulla facciata. Luci, musica e rumori delle antiche attività hanno dato spettacolo che si è concluso con il ritratto di Gaudì.






La Pedrera o Casa Milà
Costruita nel 1905 da Gaudì, ufficialmente viene chiamata Casa Milà, dal nome dei committenti, ma poi diviene famosa come La Pedrera, ossia la cava di pietra; con questo edificio egli desiderava superare in grandiosità e lusso qualsiasi altra costruzione fosse presente nella sua epoca.
L’edificio posto ad angolo, è solamente rivestito da pietra lavorata per dare un effetto ondulato, come se la pietra fosse erosa dal movimento delle onde. Movimento richiamato dalla particolarità delle inferriate dei terrazzi, irregolari con effetto naturalistico ed irreale.
L’elemento più straordinario di Casa Milà è il tetto, caratterizzato da enormi comignoli simili a variopinti cavalieri, anch’essi riuniti e massicci, rivestiti di maioliche monocromatiche. Di qui si gode una bella prospettiva della città e poco distanti le gru della Sagrada Familia.
Il piano sottostante è certamente il più affascinante dal punto di vista architettonico, poiché Gaudì, utilizzando il cemento armato, eleva ben sei piani, su una struttura “a ruota di bicicletta” che gli consentiva di seguire morbide curve, come quelle degli ingressi e dei soffitti, e di non condizionare le strutture interne degli appartamenti. 
Tocchi inaspettati e suggestivi sono sparsi qua e là, poiché Gaudì costruiva ma arredava anche secondo la sua filosofia, dai lampadari alle testiere dei letti. Ne è riprova l’appartamento dell’ultimo piano dove sono conservati alcuni arredi originali (gli altri sono a Casa Gaudì).
Anche a La Predrera, Gaudì fa ampio uso degli archi a catenario, questa volta utilizzando mattoni che lascia a vista nell’ultimo piano, dove è ospitato un piccolo museo sui suoi studi e progetti. I piani inferiori dell’edificio ospitano spesso esposizioni d’arte ed anche concerti, poiché anche l’acustica trovava in lui particolare attenzione.





La Sagrada Familia
La Sagrada Familia rimane, senza alcun dubbio, il monumento più visitato di tutta la Spagna ma il visitatore più importante e atteso è certamente stato Papa Benedetto XVI che ha consacrato la basilica alla Sacra Famiglia, appunto, nel 2010.
La Sagrada Familia è una costruzione straordinaria che incute un timore reverenziale, anche soltanto per il suo straordinario slancio verticale, fatto di guglie e torri.
E’ ancora in costruzione dopo oltre un secolo dalla posa della prima pietra avvenuta nel 1882; nel 1883 l’incarico venne assegnato a Gaudì che modificò parzialmente il progetto originario e che vi si dedicò fino alla sua morte, riuscendo a vedere compiuti solo i lavori della facciata della Natività.
Il progetto prevede una pianta a croce greca, con una torre centrale di 170 m. posta sopra il transetto, rappresentante il Cristo, quindi altre 17 torri, alte 100 m ed anche di più, rappresentanti i dodici apostoli (quattro su ognuna delle tre facciate), la Vergine Maria ed i quattro evangelisti.
A causa della sua avversione per le linee rette, concepisce le torri con profili curvilinei, rivestite da sculture che sembrano quasi uscire dalla roccia, se non addirittura scolpite nella roccia.
Ogni facciata della chiesa è decorata da sculture e dedicata a: la Natività, la Passione e la Gloria del Cristo. Le prime due sono state completate, anche se la parte più antica sta richiedendo già interventi di restauro, mentre la facciata della Gloria è ancora in lavorazione.
La facciata della Natività è stata curata da Gaudì che ha rappresentato lo Spirito Santo con bianche colombe poggiate su di un verde albero che spicca sulla facciata di pietra scolpita; la tecnica è sempre quella dell’uso del vetro e/o della ceramica inserita nella materia per dare morbidità alle linee e naturalezza e colore alla composizione. Delicata è poi la rappresentazione della Sacra Famiglia posta sopra la porta d’ingresso.
La facciata della Passione è stata curata dallo scultore Josef Subirachs che, utilizzando tagli spigolosi ai visi dei vari personaggi, ha dato pieno senso al dolore della Via Crucis. Non si scorda però di Gaudì che inserisce tra i personaggi.
Se le facciate da sole meritano accurata visione, per scoprire i simbolismi rappresentati, gli interni lasciano il fedele, così come l’ateo, a bocca aperta: Gaudì aveva concepito la chiesa con grandi altezze, dove si esprimono le volte dei suoi archi catenari che si susseguono sostenendo le grandi torri previste all’esterno. L’effetto è quello di una solenne foresta, con un groviglio intricato di rami. Luce e colore caratterizzano le navate laterali secondo rappresentazioni che esprimono la spiritualità di Gaudì, mentre la navata centrale è ancora in attesa di ricevere i vetri che esalteranno la “Gloria” del Cristo.
L’altare, circondato da immense canne d’organo, è sontuoso con il crocefisso circondato da una grande corona con decori naturalistici dorati e grappoli d’uva. 
Ai tempi di Gaudì vi era grande lavoro manuale ed artigianale, oggi i team di architetti che lavorano al completamento della sua opera, usano macchine specifiche per il cemento armato ed il computer per rendere il lavoro il più regolare e simile ai suoi progetti.
Si prevede che Sagrada Familia possa essere completata verso il 2026.





I due passi per Barcellona che vi ho descritto mi hanno lasciato nel cuore l’arte di Gaudì che affascina per la sua straordinaria fantasia e per il fatto che le sue costruzioni risalgono alla fine dell’Ottocento.
Certo vi è anche molto di più da vedere e ricordare di questa città, la Bocheria, il colorato mercato della rambla, il museo Picasso, il museo d’arte contemporanea, le chiese storiche e le strutture più moderne della città nuova. Non per ultimo lo stadio della città, il camp Nou, dove gioca la squadra più titolata al mondo, il Barça.
Spero proprio di poterci ritornare ancora per apprezzare nuovamente le sue bellezze.

Rebecca A.

Il calcio


Il calcio  è uno sport di squadra nel quale si affrontano due squadre composte ciascuna da 11 giocatori e si usa un pallone sferico all'interno di un campo da gioco rettangolare con due porte. L’obiettivo è quello di segnare più punti possibili (detti gol o reti) all'avversario. È uno sport olimpico dalla seconda olimpiade e la semplicità delle sue regole, il fatto che non richiede attrezzature speciali e l’estrema adattabilità ad ogni situazione, lo hanno reso lo sport più popolare al mondo anche in termini di praticanti e spettatori.
Di origini arcaiche, la sua affermazione moderna si ebbe in Inghilterra, nella seconda metà del XIX secolo, e da allora si diffuse in tutta Europa e nel Nord America e poi in tutto il mondo.
La competizione calcistica più importante è il campionato mondiale di calcio, che si disputa ogni quattro anni sotto la direzione della FIFA, il massimo organismo calcistico mondiale. Si tratta dell’evento sportivo più seguito in assoluto.

La storia moderna del calcio
Il 24 ottobre 1807 a Sheffield, in Inghilterra, Natalien Creswich fondò la prima squadra di calcio della storia: Sheffield FC. La città di Sheffield può essere considerata “la madre del calcio moderno” dato che nella cittadina inglese si giocò la prima competizione di calcio nella storia. Pochi anni dopo a Londra, venne fondata la Football Association, prima federazione calcistica nazionale che unificò il regolamento. Questo nuovo regolamento indicò il gioco con i piedi e permise il gioco con le mani solo quando la palla era indirizzata in porta. Queste regole furono approvate da tutti ad eccezione della scuola di Rugby, i cui rappresentanti erano a favore di un gioco più fisico in cui si potevano usare le mani. Si produsse così la divisione che portò alla nascita del rugby come sport ufficiale. Il calcio si diffuse dapprima in Inghilterra e poi in tutta Europa.
Oggi nel mondo sono 265milioni le persone che praticano questo sport, pari all'11% della popolazione mondiale. 
L’importante di questo gioco non è vincere ma è il divertimento che fa la differenza, perché chi si diverte non perde mai!!!

Giuseppe M.C.

Entics


Cristiano Zancheddu è cresciuto nel quartiere di Baggio a Milano; ottiene una certa notorietà sulla scena hip hop con un nome d'arte “Entics”. Nel 2004 produce i primi album in compagnia di altri artisti rapper e nel 2007 pubblica il suo primo album da solista intitolato “Entics tv”, composto da 14 tracce dalla sonorità rap reggae. Il titolo è preso dalla trasmissione “Streaming” pubblicata su internet da Entics e da alcuni rapper famosi che collaborano con lui .
Negli ultimi tempi lavora con Gue Pequeno, Clab Dogo,Dj Nais e Big Fish e nel 2010 pubblica un altro album “Entics tv vol.2”, nel mese di luglio del 2010 esce il mixtape Ganja Chanel che ottiene un grandissimo successo rispetto agli altri album.
Nel 2011 inizia a collaborare con i rapper più famosi come Fabri Fibra, Gue Pequeno, Jake La Furia, Marracash e Fedez. A marzo 2011 esce un altro album “Suondboy” e l'8 dicembre viene pubblicato il sito ufficiale di Entics e il nuovo Mixtape “Riddim ride”. Il 6 novembre è uscito il nuovo album "Carpe diem" che ha veduto molto.
Grazie al suo successo ha voluto aprire a Milano un negozio che si chiama “Borderline” dove si vendono magliette, capellini da rapper.

Ilaria M.

La grande storia del rugby


La leggenda attribuisce a William Webb Ellis, un pastore protestante inglese, l'invenzione del gioco del rugby.
Durante un incontro di uno sport simile al calcio, il giovane prese con le mani la palla e la depositò nell'aria della porta avversaria, tra lo stupore dei presenti, urlando “meta!”.
Questo sport stupì ed incuriosì molte persone, che iniziarono a praticarlo.
A Webb è intitolato il trofeo della coppa del mondo di rugby; la sua tomba si trova a Mentone (Francia) nel  cimitero  “Le cimetière du vieux château”.

(Continua...)

Mirko S.

La storia del tennis


La storia del tennis parte da molto lontano. Immagini di uomini che si lanciano una palla con le mani e oggetti con manici e telai simili a racchette sono giunti a noi dall'epoca greca e romana, persino da arabi e spagnoli, dall'Oriente e dalle popolazioni dell’India.
Fin dai tempi passati, il tennis era uno  sport praticato da persone benestanti e persino da nobili e re, che si affrontavano in emozionanti partite senza una tecnica ben definita.
In seguito il tennis si diffuse anche nelle  corti d'Europa e veniva raccontato  da poeti e scrittori.
Nell'800, e anche dopo, il tennis si diffuse in Inghilterra dove veniva praticato come passatempo nei momenti liberi della giornata.  Questo sport veniva praticato con gli abiti di  tutti i giorni.
Il maggiore Wingfielf fu il primo a stabilire alcune regole per la pratica del tennis: per esempio i giocatori dovevano stare ai lati opposti della rete lanciandosi la palla l'un l'altro e cercare di portare l'avversario all'errore. Il campo era rettangolare e delimitato da righe. L'errore avveniva quando l'avversario tirava al di fuori di esse, tirava in rete oppure se la palla faceva due rimbalzi nel campo dell’avversario.
Una partita viene vinta quando uno dei due giocatori si aggiudica 2 set su 3. Il set è composto da sei games e per aggiudicarsi un game bisogna fare 4 punti. La partita ha una durata illimitata. 
Nella seconda metà dell'800 si svolsero i primi campionati individuali del tennis.
Il primo campionato si svolse a Wimbledon e parteciparono 22 giocatori: ancora oggi è il torneo più famoso del mondo.
Dal 1900 il tennis si diffuse in tutto il mondo. Vennero organizzati altri tornei di grande importanza come il Roland Garros a Parigi, gli US Open in America, gli Australian Open e i BNL d’Italia.

Alessio B.

Un taglio per stagione


Quest'anno l'inverno lancia un nuova moda: capelli lunghi e mossi, con tagli scalati e asimmetrici, e colori che vanno dal cioccolato al biondo platino con diverse sfumature.
Ecco quali sono le tendenze:
- i tagli spettinati: che danno alla pettinatura un effetto scalato e disordinato e un movimento più fashion, una volta pettinata;
- i tagli geometrici: difficili da portare, poiché appena i ricci ricrescono, l'acconciatura perde il suo effetto se non  viene regolata;
- i tagli sfilati: sono i tagli più semplici da modellare e da portare;
- i tagli angolati: danno un effetto strano alla capigliatura e al viso.
Per quanto riguarda l’uomo, vanno molto i capelli scalati, che permettono un'ottima gestione della pettinatura. Questi tipologia di taglio è molto ricercata dalle star di Hollywood, ma non si adattano bene ai ragazzi, ma agli uomini di circa 50 anni.
I colori delle tinte o dei contrasti variano dai colori più naturali come il nero, il biondo e il castano, ai colori ramati e variopinti, in modo da differenziare e mettere in contrasto le ciocche.

Giorgia U.

One Direction

Harry Styles, Niall Horan, Zayn Malik, Louis Tomlinson e Liam Payne non si erano mai incontrati prima della loro partecipazione all'edizione del 2010 di X-Factor in Inghilterra, ma uno scherzo incredibile del destino li ha fatti incontrare e i ragazzi di origine anglo-irlandese sono diventati una delle boy band più famose al mondo.
Tutto è cominciato con i provini del programma televisivo: i cinque avevano saputo di non superato le selezioni e, quando ormai erano pronti a fare le valigie per tornare a casa, i produttori di X- Factor diedero ai ragazzi una opportunità.
Se non avevano funzionato come solisti, insieme sarebbero stati irresistibili e strabilianti.
Nonostante le loro paure, hanno impiegato pochi secondo per accettare la proposta dei produttori ed unire le forze.
La band ha avuto solo poche settimane di provare per trovare l'affiatamento prima della fase successiva del concorso. Con un enorme sforzo i ragazzi hanno imparato a conoscersi e, puntata dopo puntata, sono riusciti a classificarsi terzi. Dopo il successo ottenuto grazie al talent show, hanno firmato un contratto con la Syco Music di proprietà di Simon Cowell, uno dei giudici del programma. e poi con la Sony Music.
E ora sono nella leggenda.

Elisa A.

La nascita del cinema

La nascita di una grande invenzione

La notte del 28 dicembre 1895 a Parigi, al Grand Cafè de Boulevard des Capucines, nasce il cinematografo con il film "L'arrivo del treno" dei fratelli Louis e August Lumière. 33 spettatori assistettero alla celebre proiezione. I fratelli Lumière produssero un singolo strumento che funzionava sia da camera che da proiettore: il "Cinematographe" che brevettarono il 13 febbraio 1894.
Louis e Auguste Lumière nacquero a Besançon, in Francia, ed erano figli del fotografo Antoine. Entrambi i fratelli lavorarono a lungo per il padre. Louis aveva apportato alcuni miglioramenti al processo fotografico e quando il padre andò in pensione i due fratelli iniziarono a lavorare per creare la pellicola cinematografica.
Il cinematographe era in grado di proiettare su uno schermo bianco una sequenza di immagini impresse su una pellicola stampata con un processo fotografico, così da creare l'effetto del movimento.
Agli inizi del 1900 i due fratelli cedettero i diritti di sfruttamento della loro invenzione perché pensavano che il cinema non avrebbe avuto futuro.

Maya C.

15 antipasti

In un ristorante vicino a Monticello Brianza, Il Portico, preparano, per occasioni speciali come cresime o matrimoni, antipasti diversi.
Tra quelli più buoni e gustosi troviamo: insalata di carote venete con patate e cipolle rosse di Tropea con salsa rosa oppure tortini di vari gusti.
La specialità è il risotto al Castelmagno e il gelato al latte di capra.
Il servizio è sempre presente e il locale affollato.
Bisogna prenotare almeno due mesi prima per le grandi occasioni.
Il ristorante è consigliato anche da critici famosi.

Andrea Z.

Fifa 13

Fifa 13 è un videogioco dedicato al calcio ed è stato sviluppato da Eletronic Arts. In Italia è stato distribuito dal 26 settembre 2012. Le piattaforme con cui si può giocare sono: PS3, XBOX 360 e molti altri tipi di consolle. La EA Sports ha sviluppato una nuova modalità chiamata "EA Sports Football Club Match Day" che permette di eseguire partite che si svolgono nella realtà.
Il sistema di trasferimenti è cambiato molto: nella modalità “carriera” infatti si possono eseguire prestiti con diritto di riscatto, scambi e giocatori da dare in contro-partita. Quando la CPU farà un’offerta sul giocatore si può decidere se cambiare il prezzo, quindi la CPU potrà decidere se accettare, rifiutare o fare una contro-offerta. Poi ci sarà una bacheca con varie offerte di lavoro per l’allenatore oppure se scegliere di cambiare la squadra a metà stagione. Durante il campionato se si sceglie di simulare la partita, durante quest’ultima ci possono essere squalifiche, infortuni o cartellini come nella vita reale. Inoltre ci saranno le prove abilità che permettono di allenarsi.
Sulla copertina compare sempre Messi insieme ad una giocatore della Nazionale del Paese in cui il gioco viene distribuito: in Italia per esempio sulla copertina c’è Messi con Marchisio.

Andrea A.

Limerick #04


Una volta un prof di matematica
aveva un bel po’ di energia statica.
Per mettere in riga i suoi alunni
lanciava loro un sacco di fulmini.
Quel saettoso prof di matematica.

***

C’era una volta un signore paffutello
che aveva un bel secchiello.
Un giorno se lo mise in testa
e la gente disse:“tò ho visto anche questa”.
Quel secchiell-capo del signore paffutello.

Francesco B.

Limerick #03


La zia Maria

Così magra era la zia Maria
Che il vento la portò via.
E’ volata con l'ombrello
Sulla torre del castello.
Quella vecchia zia Maria.

***

Il mio vicino
Quel gran matto del mio vicino
Tiene in casa un bel tacchino.
Lo fa crescer grosso grosso
Per poi mangiarlo fino all'osso.
Quel tacchinofilo del mio vicino.

Stefano F.

Limerick #02


C’era una tigre tutta tigrata
che mangiava l’insalata:
la mangiò, fu ammalata,
di insalatite fulminata.
Quella tigre tutta tigrata.

***

La mia carissima zia Patrizia
andava matta per la liquirizia.
Un giorno andò al supermercato
e comprò anche lo zucchero filato.
Quella dolcissima zia Patrizia.

Giorgia U.

Limerick #01


Un signore di nome Marcello
abitava in un grande castello,
ma quando salì per un pic-nic sulle montagne,
non fece altro che mangiar lasagne.
Quel lasagnofilo signor Marcello.

 ***

Una donna vicentina
andò a comprare sei uova in Cina
- laggiù costano di meno!-
esclamò salendo in treno
quella risparmievole donna vicentina.

Giuseppe M.C.

mercoledì 14 novembre 2012

Clio Makeup



Clio Zammatteo è una grande make-up artist ed è stata la prima italiana ad aprire un canele di bellezza su youtube.

Ora ha 27 anni e vive a New york con suo marito Claudio anche perché ha concluso i suoi studi proprio nella "grande mela".
La sua idea di aprire un canale su youtube è venuta perché sapeva che in Italia non esistevano ancora dei videotutorial per il make-up, perciò ha approfittato del corso di trucco che stava frequentando per far vedere a noi ragazze tutte le cose che stava imparando.
Oggi condivide con noi queste cose anche tramite la televisione in un programma in cui riceve dei videomessaggi da ragazze che hanno bisogno di aiuto per essere più belle.
Ha anche scritto due bellissimi libri: uno illustra tutte le sue ricette di bellezza e si intitola Clio beauty care; l'altro mostra diversi modi per fare un trucco perfetto e si intitola Clio make-up.

Giulia A.

Finale del torneo di tennis di Shanghai


Il 13 ottobre  si è svolta la finale tra il serbo Djokovic e il britannico Murray.

Il torneo di tennis maschile ATP Master 1000 di Shanghai è giunto alla sua quarta edizione: infatti è iniziato nel 2009 sui campi in cemento della Qizhong Forest Sport City Arena, e dopo solo una edizione, è stato votato dai tennisti come miglior torneo Masters 1000.
II primo set  è andato a favore di Murray, mentre nel secondo Djokovic ha annullato cinque match-point all'avversario, di cui ben quattro nel tie-break. Dopo più di tre ore di gioco ad alto livello, la sfida si è conclusa con il punteggio di 5-7,7-6,6-3 a favore di Djokovic, che ha vinto così il torneo.
Pur vincendo questo torneo, il serbo è rimasto al secondo posto in classifica generale dietro allo svizzero Federer.
Djokovic si è preso una rivincita su Murray contro il quale aveva perso nelle semifinali delle Olimpiadi e nella finale degli US Open. Alla fine del match, lo scozzese si è complimentato con il serbo che è arrivato al successo numero 33 in carriera, il quinto del 2012 e il secondo consecutivo in un torneo Masters 1000 dopo quello della scorsa settimana a Pechino.
Le precedenti edizioni sono state vinte in ordine cronologico dal 2009 dal russo Nikolaj Davydenko e le due successive dal britannico Andy Murray.

Niccolò P.

martedì 13 novembre 2012

Look al passo coi tempi


Per avere sempre un look  perfetto per ogni occasione …

Quello che tutte le donne cercano è l'outfit perfetto per ogni occasione. Ma grazie ai nostri consigli, avrete un look impeccabile.
Per il lavoro sarebbe consigliabile un paio di leggins, una giacca anni’ 70 e un paio di scarpe nere con tacco alto.
Per quanto riguarda gli accessori la borsa deve essere grande con un colore che sia di contrasto e una collana del colore della borsa che metta in evidenza il collo.
Per il tempo libero la gonna a sirena  è il massimo, se abbinata ad un paio di ballerine, camicia e pochette.
L’accessorio non deve essere troppo eccentrico ma è sempre auspicabile un punto luce che dia luminosità al viso.
Per la sera è necessario un tubino del colore che preferite da abbinare ad un paio di scarpe con il tacco.
La bustina deve essere del colore delle scarpe e scegliete una collana un po’ lavorata che metta in risalto il decolté.
Per una cerimonia, come un matrimonio o una cresima, l'importante è non essere troppo eccentriche per non far distogliere gli sguardi da festeggiato/a quindi bisogna vestirsi adeguatamente.
Il tailleur color panna o beige è perfetto per questo tipo di occasioni e lo è ancora di più se indossato con scarpe panna, borsetta  e collana possibilmente d'argento.

Cecilia M.